martedì 14 aprile 2015

9) La vasca Jacuzzi


Un movimento improvviso, ed eccola ritta, il corpo pieno, bellissimo, i grandi occhi scuri, la bocca semi aperta dai denti bianchissimi: "amore voglio fare la doccia con te" lo disse con aria civettuola, la presi per mano conducendola lungo un corridoio.
Spalancai la porta su una luminosa stanza da bagno con le bianche pareti e dei grandi specchi, un' ampia vasca Jacuzzi troneggiava nel centro.
Mi accinsi ad azionare il sistema di riempimento, mentre lei rimirandosi da ogni lato volteggiando su se stessa offriva il suo nudo corpo alla mia vista, con foga mi gettò le braccia al collo, la sua era una felicità incontenibile.
Iniziò a curiosare tra i cassetti dell'armadio a muro, accappatoi e salviette erano ben disposti: "tieni tutto in ordine, io sono un pochino disordinata" mi disse; al che io risposi "è tutto merito della signora Ines che viene tutte le mattine, serve in questa casa da quando era ragazza, è un po' casa sua questa".
La vasca era pronta, i sali profumati erano in bella mostra in una vetrinetta.
Scelse il bergamotto, si immerse avvolta dalle bollicine con ridolini di piacere allungando le braccia verso di me:"mi stai facendo felice come non mai, vieni amore laviamoci a vicenda" non si trattenne dal dirmi.
La sua pelle era morbida, il suo corpo era carnoso, quasi opulento.
Era un piacere accarezzare quei seni dai grossi capezzoli, la voglia di baciarle il collo e di stuzzicarle le orecchie mi prese.
Si voltò verso di me avvolgendomi con le gambe, le sue braccia mi strinsero schiacciando il seno contro il mio petto, un' erezione improvvisa mi prese.
Lo senti, mi guardò sorridendo con quegli occhi profondi, maliziosi.
Accarezzandolo lo prese e lo condusse dentro di sè.
Aumentai i getti d'acqua, erano loro che davano movimento ai nostri corpi.
La sua morbida bocca si appoggiò sulla mia in un bacio dal sapore dolciastro, mentre le mie mani si impadronivano dei suoi glutei.
Si trattava di un piacere diverso, così ci lasciammo cullare senza fretta, mentre le bocche unite succhiavano quello che rimaneva dei nostri effluvi.
Ci demmo piacere per alcuni minuti senza arrivare all'orgasmo.
Era tardi ci lavammo in fretta, avevo già predisposto per portarla fuori a cena, si leggeva sul suo viso la gioia di vivere, probabilmente mai si sarebbe sognata di trovarsi in una situazione del genere.


_Continua

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