martedì 14 aprile 2015

7) L'estasi


Le mie dita erano sicure, calde, mentre le aprivo le labbra, mi piegai su di lei incominciando a baciarle la fessura, le feci scivolare le mani intorno al corpo e la sollevai verso di me, in modo da poterla penetrare da dietro.
All'inizio trovai solo l'apertura della rosellina dell'ano, troppa piccola e stretta per potervi entrare, poi trovai l'apertura più larga.
Ondeggiai dentro e fuori di lei con movimenti lenti, poi mi interruppi, per poi rigirarla in modo da poterla vedere in volto mentre la prendevo, le mani cercarono i suoi seni con ruvide carezze.
Allacciati con i corpi scossi da sussulti continui, mentre il ritmo aumentava con assalti violenti, scivolai fuori e a cavalcioni le portai il sesso a portata di bocca, lo strinse tra i seni mentre io mimavo l'amplesso.
La bella bocca aperta che chiedeva di essere baciata, mi chinai a morderle le labbra per poi infilarle la lingua in profondità dove lei con piccoli morsi la fece sua.
Eravamo talmente presi che quasi cascavamo dal letto, ridemmo di gusto interrompendoci, era meraviglioso quello che ci succedeva, amore e piacere.
Lei si fece venire l'idea di continuare li, sullo scendiletto, io steso e lei accovacciata su di me, le presi le natiche tra le mani come un frutto passando la lingua tra i due monti, più volte, poi le accarezzai il clitoride, il che la fece ondeggiare avanti e indietro.
Sentivo ogni reazione, ogni contrazione, il pene eretto vibrava ad ogni suo gemito di piacere, con un movimento brusco si spostò tra le mie gambe, si chinò e lo avvolse tra le labbra succhiandolo vogliosa, per poi salirci sopra accogliendolo dentro di lei, cominciò a cavalcarmi come una furia, lo voleva sentire tutto dentro di lei, le mie mani sui fianchi l'aiutavano nell'equilibrio precario.
Un tremore le prese facendomi capire che l'orgasmo stava arrivando, mi lasciai andare anch'io con affondi che la fecero urlare, mentre fiotti di caldo sperma la riempivano, scossi ma sazi le nostre bocche si unirono stringendoci in un abbraccio che più bello non si può, in quello che era il giorno che avevamo sognato.
Abbiamo dormito qualche ora, avvinghiati l'uno all'altra.
Abbiamo fatto ancora l'amore con la bocca, tranquillamente, a lungo, uno dopo l'altro.
È stata lei a cominciare, io ero ancora addormentato, mi sono lasciato andare al suo volere.
Poi ho tirato il lenzuolo addosso a entrambi, e nel segreto della nostra tenda l'ho succhiata, senza badare al tempo, l'ho succhiata e adorata, fino a sentirla colare tra la lingua e il palato.
"In ogni momento sono con te, ti amo"
"Allora sei il mio angelo custode!"
"Se vuoi"
"Solo che io non sono qui soltanto per proteggerti, ma per farti sognare, amare, godere, conquistare... e anche sperare, eccitarti, soddisfarti... io sono ai tuoi ordini"
"Ed io sono la tua schiava e la tua padrona, la tua puttana e la tua alleata."
Adesso eravamo liberi di dirci qualsiasi cosa.


_Continua

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