martedì 14 aprile 2015

10) La cena


Ci avviammo verso casa sua con entrambe le vetture in modo da togliere l'impiccio della sua macchina.
Entrati mi fece accomodare e mi disse: "amore fai come fosse casa tua; mi devo sistemare sono tutta in disordine".
Mi accomodai su una poltrona dopo aver preso una bibita dal frigo e sfogliai distrattamente alcuni settimanali scandalistici che trovai nell'apposito contenitore posizionato di fianco alla poltrona.
Mi apparve in un abito lungo a dir poco meraviglioso che la fasciava perfettamente mettendo in risalto le sue forme.
Il colore potrei definirlo blu elettrico, il trucco leggerissimo le dava un aspetto angelico.
Esclamai: "Mony sei bellissima ed elegantissima, attirerai l'attenzione di tutti i commensali!"
Fece un giro su stessa, profumava di buono e il prosperoso e sodo seno non aveva bisogno di nessun tipo di sostegno.
Le presi la mano ornata da un luccicante anello e gliela baciai, provocando in lei un rossore che la faceva sembrare ancora più bella.
Con gli occhi lucidi mi disse: "Roby, tu mi stai facendo sentire una regina, nessuno mai mi ha trattato con tanto referente rispetto, chi sei tu? è mai possibile che un signore della tua posizione e cortesia sia solo?".
Le risposi: "Il mio lavoro non mi permette di avere una compagna stabile, sono sempre in giro in posti impossibili ed erano tre mesi che non tornavo a casa"
Col timore di deluderla, raccontai con gran fatica del mio lavoro presso una grande azienda di costruzioni, che svolgeva per lo più lavori in paesi esteri.
Continuai raccontando: "Domani mi devo preparare per un nuovo lavoro, vado in capo al mondo, Australia la terra degli Aborigeni e dei Marsupiali .... in questo momento sono il tuo cavaliere ed è giusto che ti tratti da par mio, mia dolce creatura".
Eravamo in ritardo così la presi sotto braccio e ci avviammo al ristorante.


Il locale era lussuoso e frequentatissimo. Fummo ricevuti dal direttore di sala che dopo i saluti di rito ci fece strada introducendoci in una saletta appositamente preparata, dove due camerieri ci attendevano a nostra completa disposizione.
I premurosi camerieri ci fecero sedere su comode poltroncine dall'imbottitura damascata e diedero accensione a delle candele profumate disposte in un grande candelabro, posizionato al centro della grande tavola imbandita. Una musica di sottofondo rese l'ambiente allegro. Avevo fatto richiesta di musiche che rispecchiassero i gusti del mio amore e capii dal suo sorriso che la scelta era di suo gradimento.
La cena, tra sguardi ammiccanti e piacevole discorrere, si concluse con l'invito ai camerieri di lasciarci soli e di abbassare le luci dopo averci portato dello champagne ben ghiacciato e un vassoio con dolci prelibatezze.
Il ballo era d'obbligo e a luci soffuse strinsi a me quel corpo profumato e morbido. Avvicinai la bocca al suo orecchio e le sussurrai: "Amore questa serata non potrò mai dimenticarla, adesso so cosa vuol dire essere in paradiso".
Con voce tremante mi rispose: "Ti amo troppo, ho paura che tutto questo sia un sogno"...


_Continua

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